L´Associazione presieduta da Raffaella Spada ospita nei saloni della sua sede una tripla personale di pittori affatto diversi fra di loro.
Giuseppe Bernardini nelle sue tele disegna un mondo vivo e pulsante, dai colori vivaci manifestando nella rappresentazione del reale un´ attenzione al quotidiano che ormai sembra, invece, da tempo perduta.
L´ artista che si cela sotto lo pseudonimo di
Moja, al contrario, usa colori tenui e rarefatti, con opere in cui non compare la figura umana. Un segno di profondo rispetto per la natura, che è il suo soggetto si può dire esclusivo. Una sorta di nebbiolina circonda i suoi quadri, in una visione quasi di sogno, evocativa di una sensibilità davvero particolare.
Del tutto diverso l´orizzonte artistico dell´altra pittrice, anch´essa coperta da un nome d´arte,
Sere. Essa presenta dodici tavole che raffigurano l´evoluzione del mondo, dal ´big bang´ alla soluzione finale dell´ universo, con un´ opera (a chiusura) fiammeggiante che vuole preconizzare un destino del tutto tragico. Creazioni profondamente esoteriche che inducono a riflettere.
Roberto Gurione
Moja, Sere e Bernardini hanno accolto con molta soddisfazione e consenso i plausi di compiacimento ed entusiasmo avuti dai presenti all'inaugurazione della loro mostra avvenuta alle 18 di venerdì 2 ottobre.
Dalle opere esposte,
Moja ci ha offerto un'intensità di colore facendoci immergere nella profondità di questa atmosfera, e facendoci riflettere sulle origini delle cose;
Sere ci ha trasportato nel gioco delle sue pannellature intrise in un'atmosfera di colori perfettamente armonizzati con lo stile delle opere.
Bernardini chi ha fatto gustare il suo mondo, attraverso le immagini figurate e trasognanti che danno fascino e solennità alle sue realizzazioni.
Danilo Tacchino