Entrare venerdi', nel pomeriggio inoltrato del 21 maggio per l'inaugurazione, nella sala di Arte citta' Amica contornata dai quadri della personale di Roberto Vitali, e' stato come entrare in un mondo fatto degli elementi che originano l'esistenza armonica dell'uomo.
Il mondo della natura, della tradizione, della semplicita', della fatica e dell'accettazione del mondo.
Il mondo contadino e pastorale, nella cui capacita' di accettare e usare ad personam i doni della natura, definisce la vera armonia in cui l'uomo ha cominciato ad evolvere, trasformando completamente i valori di base da cui e' emerso.
I colori solari e diretti, le forme figurate, dai paesaggi sia di monte, di mare o di Langa, alle nature morte, ai primi piani, il tratto netto e deciso, portano immediatamente a sprofondarsi negli ambienti della natura e della propria tradizione, cosi' come se ci fossimo realmente immersi.
E' il miracolo e la magia di una pittura che sa proiettare il fruitore dentro il soggetto, attraverso una tecnica e un contenuto che nel suo insieme crea quasi alchimicamente una virtualita' che trasfonde il senso del reale vissuto e si avvicina ad esso non solo come visione e acquisizione razionale, ma come emozione diretta del fruitore. E' come dire che ci sembra di ascoltare l'uccellino cinguettare da un albero che vediamo raffigurato, o sentire il soffio del vento che sembra essere rappresentato in un paesaggio di montagna, o il rumore del mare che si infrange sulla spiaggia.
Senza voler comunque sconfinare nella leggenda dei grandi pittori che giungevano all'animazione delle loro opere, il meraviglioso di Vitali esiste proprio nella sua capacita' di avvicinarsi e di molto alla percezione di una realta' naturale, semplice, antica e atavica, che ci piace, ci rasserena, ci porta a desiderare di essere in quei luoghi che ci portano a rilassarci, e a ritrovare noi stessi.
Questo è cio' che ci offre Vitali nella sua esperienza cinquantennale di pittore, che ha voluto sempre ritrarre lo spirito della cultura e del tempo in cui si e' formato, quello di un'Italia agricola, paesana, contadina, semplice e discreta, un'Italia che ai tempi nostri, richiede gia' di essere raccontata e ricordata.