Arte Città Amica
continua a tenere i corsi di:
Disegno, Pittura ad olio, Acquerello, Acrilico, Sbalzo su metallo, Incisione.
E' possibile iscriversi durante tutto il corso dell'anno APERTI A TUTTI .....
 
Arte Città Amica si forma nell'anno 2001 su un progetto di Raffaella Spada, in seguito presidente, dal critico d'arte Armando Capri, che ne è stato direttore artistico fino alla morte, sopraggiunta improvvisa nel 2006, e di alcuni artisti tra cui Isidoro Cottino....
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1861 e Ferlinghetti
A cura di
Danilo Tacchino
Direttore Letterario
1861: Il Risorgimento
Il soffio risorgimentale riportato in auge dalle commemorazioni del 150° è giunto anche nell'animo degli artitsi dell'Associazione, tanto che una mostra dedicata non poteva mancare ed infatti mancata non è, con l'inaugurazione del 27 maggio.
Un 'inaugurazione nella quale i soci hanno dimostrato una "virtus" talentuosa e l'organizzazione (Raffaella, Renato e compagnia), una capacità di esposizione che ha reso la mostra pregna di quella marcia in più, come si suol dire quando l'eccellenza rasenta l'eccezionalità.
E questa eccezionalità è stata data "in primis" dal tema, il quale ben si assoggettava ad una ricerca tematica e contenutistica ricca di un valore aggiunto che ben portava ad un insaporimento celebrale e visivo di un'opera legata a questi crismi, e poi "in secundis", perchè gli artisti hanno saputo cogliere in maniera diretta e molto creativa, la proposta del tema risorgimentale e dell'Unità Italiana sviluppatasi a Torino.

La mostra dimostra nella sua visione, come la commemorazione sia figlia del ricordo vivo, stabile e dinamico nella sua evoluzione verso una duratura presa di coscienza di un'unità che ha i suoi fondamenti su elementi storici ben radicati, sulla maturità che ben denuncia gli errori commessi nel percorso della storia di questa unità, e lo sguardo al futuro, il quale nel celebrare glorie e ricordare misfatti passati, trova ben il momento di una riflessione per rinsaldare gli sforzi verso un miglioramento continuo di azioni pratiche e rinnovamento idealistico che l'Italia in questo momento ha un forte bisogno, sia politico, sia sociale, sia morale.
L'Arte è uno spunto strumentale molto utile per far si che questo avvicendamento migliorativo possa avvenire, ed il giudizio che posso dare io allo spettacolo offerto dalle opere in mostra all'Associazione, non può che essere positivo e puntuale nel dire che questa mostra offre spunti così positivi, di forte riflessione immaginifica e di eccellente espressione visiva che sono addirittura riuscito a definire in famiglie (cosa alquanto rara per una mostra di questo genere), i soggetti espressi nella visione collettiva.
Opere nelle quali IL SIMBOLO SI FA DENUNCIA, nel rappresentare le debolezze ed i disaccordi sul 150° e sull'Unità.
Opere nelle quali LA DENUNCIA SI FA IMMAGINE, nel rappresentare soggetti legati a fatti storici risorgimentali efferati e sanguinosi.
Opere, nelle quali il doppio simbolo della rappresentazione dei PADRI DELLA PATRIA (Mazzini, Cavour, Vittorio Emanuele II e Garibaldi), e della bandiera, si uniscono suadentemente in un inanellamento vaporoso del morbido fluire nei veli colorati della bandiera italiana, realizzata sia con la classica rappresentazione che la storia ci tramanda, sia nella creatività stilizzata e simbolica che l'artista propone anche con l'intervento a volte della tecnica mista del figurativo e dell'astratto informale.
Molte anche le rappresentazioni più classiche su fatti storici, politici di collettiva conoscenza e di soggetti legati a monumenti commemorativi.

Un altro soggetto relizzato da alcuni pittori che è importante ricordare anche per l'ulteriore aggiunta commemorativa all'inaugurazione data dal gruppo della signora Actis che con l'ausilio di due poesie di Ferlinghetti, importante poeta della Beat generation di New York ma di origini italiane, hanno voluto ricordare nell'Italia appena sorta di fine ottocento, il sacrificio legato al fenomeno dell'emigrazione in America, per contrastare e superare la povertà che comunque imperava in una nazione appena formata, con tutte le incertezze del momento.
Forti i simboli utilizzati, nel modo più svariato e nelle forme più cangianti, dando comunque un'atmosfera che nelle frequenze visive non possono che esplicarsi spesso nella triade : rosso, bianco e verde.
I più significativi: La bandiera italiana (per alcuni casi anche col blasone sabaudo), i volti dei padri della Patria, la colomba simbolo di pace, la Mole Antonelliana, simbolo del modernismo unitario della Torino di quel periodo, insieme ad un altro simbolo importante della torinesità: il toro.

Una mostra ben riuscita che finirà il 10 giugno, così come ben riuscita è stata l'inaugurazione, con l'intervento di Stefano Ghione, uno scafato attore che con innegabile maestria, ha saputo far conoscere e ben evidenziare i temi fondamentali di questo periodo storico, declamando la famosa poesia del Manzoni, titolata "Marzo 1821", scritta in occasione dei moti carbonari piemontesi del 1821 e dedicata ad un patriota tedesco Teodoro Kerner simbolo di tutti i patrioti di "tutti i popoli", che "combattono per difendere o per conquistare una Patria".